Stefano Paolini

Apro  la porta e mi trovo di fronte un uomo melanconico e a suo modo, fascinoso: ha uno sguardo profondo e indagatore. Mi scruta compiaciuto, mi adocchia quasi come se voglia nascondere il vero motivo del nostro incontro adombrando, con intrigante sensualità un po’ ambigua, il contatto fisico che tra poco si consumerà fra di noi; sembra ne voglia dare un’idea incompiuta, quasi subdola.

Mettiti pure comodo, sarò pronta in un attimo: hai qualche preferenza?”

“Prima parliamo un po’,  io penso che la seduzione sia il motore del mondo”.

“Come preferisci” gli dico con un sorriso di ammiccante intesa. Mi adagio sul letto, accavallo le gambe, comincio a muovere il corpo e il viso nell’intento di attirarlo a me prima possibile. Vorrei sbrigarmi ma accetto con apparente riguardo di starlo a sentire...