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Intervista a Daniele Bergonzoni




Intervista a Daniele Bergonzoni autore del racconto “IL'atleta” Terzo Classificato al Concorso Letterario Storie Noir 2023 Sez. Racconto Inedito.


A cura di Sam Stoner Philip


Daniele Bergonzoni è Terzo Classificato al Concorso Storie Noir 2023 con il racconto breve “L’atleta” edito da Kubera Edizioni nella collana Linea D’ombra.

C’è una peculiarità che contraddistingue la scrittura di Daniele Bergonzoni in questo breve gioiello di genere, la capacità di sorprendere il lettore, in un primo momento messo a proprio agio grazie a una scrittura permeata da un piacevole ed elegante umorismo per poi essere colpito da l’Inaspettato.

l’Inaspettato che  travolge la quotidianità dei protagonisti, crudele e spietato, che si avvicina silenzioso. “L’atleta” rivela un perfetto meccanismo narrativo che deflagra in un finale che spiazza e stupisce.

Daniele Bergonzoni con “L’atleta” compone un racconto nero e feroce.



1 - Come nasce l'idea di questo racconto?

Come spesso accade a chi si diletta nello scrivere, lo spunto dal quale partire mi è stato dato dalla vita quotidiana. L’ambientazione ricalca in buona parte la realtà nella quale vivo, inclusa la strada immersa nella campagna che collega casa mia con il paese distante poco più di un chilometro. A questo va aggiunto il fatto che io stesso, quando non scrivo, amo particolarmente praticare sport. Nello specifico, per restare in tema, correre. In più di un’occasione mi è capitato di incrociare personaggi un po’ fuori dal contesto. Ognuno di loro, a suo modo, è servito a dare un volto e un’identità al coprotagonista del racconto.


Copertina dell'ebook dal titolo "Io e la lupara bianca" di Kenji Albani
Copertina del racconto "L'atleta"

2 – Quanto tempo hai impiegato a scrivere "L'atleta"?

Raramente scrivo di getto un racconto. Il più delle volte abbozzo una scaletta e una possibile trama, prendendomi una/due settimane di tempo per metterlo su carta. Tuttavia questo è uno di quei pochi casi dove, guardando fuori dalla finestra durante una sera d’inverno, ho notato qualcosa di particolare (non aggiungo altro per non svelare troppo della trama). Da lì ho avuto l’idea e l’ho scritto in una mezz’ora.


3 - Molto interessante la tua capacità di ribaltare i ruoli dei protagonisti, che poi determina lo sviluppo dei vari colpi di scena, credo che qualcosa del genere ci sia anche nel tuo romanzo "Assassinio sul Pork Chop Express".

Naturalmente ciò che cerca di fare ogni scrittore (alle prime armi e non), soprattutto all’interno di un contesto che è quello dei generi Giallo e Thriller, è di fornire un colpo di scena improvviso che ribalti le certezze iniziali e non lasci spazio ad altre risoluzioni. Il saper dare poche informazioni frammentarie e dilazionate è fondamentale per il successo di quanto si sta scrivendo. Seppur di stile molto differente rispetto al racconto “L’atleta”, il mio romanzo “Assassinio sul Pork Chop Express” non vuole essere da meno: nonostante la scrittura e le ambientazioni tendino più a quello che definirei un noir umoristico, la tensione e l’incertezza sono tenute alte fino all’epilogo. Riuscire ad “ingannare” il lettore per poi sorprenderlo nelle pagine finali penso che sia la gratificazione più grande.


4 - Si riesce a comprendere l'ironia che permea il titolo del racconto "L'atleta" solo al termine della lettura. Come sei arrivato a questo titolo?

Volevo che il titolo racchiudesse bene l’essenza del racconto: un sostantivo che sembra essere stato messo lì a caso ma che racchiude in sé una verità ben più enigmatica. Non aggiungo altro per non rivelare indizi che possano indirizzare il lettore alla chiave della narrazione.


5 – Quali sono i tuoi scrittori di riferimento?

Di base sono un lettore onnivoro; divoro pagine di romanzi di vario genere spaziando dal Noir alla Fantascienza. Naturalmente la maggior parte delle letture si concentrano per mio piacere personale sulle produzioni ascrivibili al panorama del Giallo e del Thriller. Mi sono avvicinato a questo mondo fin da ragazzino, leggendo “Almost Blue” di Lucarelli e, successivamente, parte delle opere di Scerbanenco e John Dickson Carr. Contemporaneamente però sono sempre stato molto attratto dalle produzioni più legate al mistero (che spesso sfocia nell’orrore) di Poe, e ai mondi soprannaturali di Lovecraft. Tuttavia, da una decina d’anni, mi sono avvicinato quasi per caso agli scritti di un autore che, a mio avviso, in Italia non ha avuto la fama che si sarebbe meritato. Sto parlando del compianto Andrea G. Pinketts. Uno scrittore che come lui stesso amava definirsi, aveva un spiccato “senso della frase”. Tutti coloro che ho menzionato hanno sicuramente influenzato la mia produzione.


6 - Puoi parlarci dei progetti futuri?

Oltre che continuare a scrivere racconti di genere Noir e Thriller per vari concorsi, sto ultimando la stesura del mio secondo romanzo. Si tratta di una nuova avventura di Dante Bolero, il protagonista di “Assassinio sul Pork Chop Express”. In questo caso, così come avviene quando racconto delle (dis)avventure di Dante, l’indagine “classica” viene sostituita da una serie di situazioni nelle quali il protagonista si trova involontariamente coinvolto e che lo spingono a ricercare la verità. Un romanzo di investigazione sui generis che si scosta dalle linee classiche con all’interno della buon umorismo servito a piccole dosi.

Grazie ancora per lo spazio e un saluto a tutti quanti.






 



Sam Stoner
SAM STONER PHILIP

SAM STONER PHILIP Autore e blogger

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